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Il bucchero è un tipo di ceramica nera e lucida, spesso fine e leggerissima, prodotta dagli etruschi per realizzare vasi. La integrale monocromia nera è la caratteristica più evidente di questa tipologia di ceramica e la colorazione veniva ottenuta mediante una cottura particolare. Il bucchero fu utilizzato in Etruria dal secondo quarto del VII secolo a.C. alla prima metà del V secolo a.C.; un materiale simile fu popolare per lungo tempo anche in Eolide. Il termine bucchero deriva dal portoghese bucaro con il quale si definirono alcuni vasi giunti dall’America meridionale più o meno nello stesso periodo dei primi ritrovamenti nei siti archeologici etruschi.
Il bucchero etrusco

Il precedente locale del bucchero etrusco è la ceramica nero-lucida d’impasto, documentata a partire dall’età del bronzo, dalla quale il bucchero si sviluppa attraverso un processo di perfezionamento nella tecnica di depurazione e ossidazione. All’inizio, nel VII secolo a.C., si hanno ancora esempi di riduzione parziale, con terrecotte di colore bruno e più chiare in frattura. Gli esemplari migliori per questo tipo di cottura vanno dal grigio scuro al nero (forse procurato aggiungendo carbone all’argilla). I primi esempi di bucchero sono apparsi a Caere nel sud dell’Etruria; lo stadio più antico, del secondo quarto del VII secolo a.C., è il più curato e forse il prodotto di una singola bottega. Le pareti raggiungono la sottigliezza del protocorinzio e la superficie è di un nero profondo con un alto grado di brillantezza. Dopo il 650 a.C. la novità ceretana viene adottata da nuovi laboratori nel resto dell’Etruria (Veio, Tarquinia, Vulci) fino a raggiungere il Lazio e la Campania; le botteghe dell’Etruria centro-settentrionale si distinguono soprattutto per la produzione di quello che viene chiamato “bucchero pesante” (dal secondo quarto del VI all’inizio del V secolo a.C.), caratterizzato da pareti spesse e decorazione plastica a rilievo e tutto tondo. Contestualmente diminuisce la qualità dei vasi che acquisiscono pareti più spesse, colorazione più chiara e opaca, decorazioni semplificate; Caere mantiene la supremazia nella produzione del bucchero, ma non la qualità tecnica e artistica del primo periodo.

Il bucchero etrusco fu esportato nel Mediterraneo soprattutto per quanto riguarda alcune forme (oinochoai, kantharoi, calici), con una fase intensa tra VII e VI secolo a.C.

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